9. Attenzione ai dettagli

... che fanno sempre la differenza!

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Sempre a proposito di forma alcune regole possono sembrare dettagli di poco conto ma non è così per chi legge. Visto che li usiamo, usiamoli bene.


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Nell'impaginazione di un documento è assolutamente da evitare che l'ultima riga di un paragrafo si trovi all'inizio di una pagina (vedova) o che la prima riga di un paragrafo si trovi in basso come ultima riga della pagina (orfana).

 

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Omissioni, ellissi e sospensioni si indicano utilizzando tre puntini (...) raramente quattro se posti a fine frase. Come gli altri segni di punteggiatura non vogliono lo spazio prima ma è necessario farli seguire da uno spazio.

 

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Le citazioni vanno differenziate dal testo corrente, ci sono diversi modi per farlo. 

 

Citazioni in corpo.

Il metodo più classico, ma anche il meno evidente, è quello di inserirle semplicemente tra virgolette.

 

Citazioni fuori corpo.

Se la citazione è molto lunga per evitare che si confonda col testo corrente, ma anche se volete dare una particolare enfasi a quanto citato, è bene ricorrere a soluzioni grafiche più evidenti. Ad esempio:

  • utilizzare il corsivo;
  • staccarle dal testo corrente da una riga di spazio e/o da un'indentazione;
  • cambiare il corpo, il tipo di carattere o il colore;
  • utilizzare riquadri e fondini colorati. 

In tutti i casi è importante che lo stile delle citazioni sia uniforme per tutto il documento.
Le citazioni dirette sono quelle dove si citano testualmente le parole di un altro editore, oppure possono anche essere rielaborazioni di scritti altrui. In entrambi i casi è bene citare le fonti.

 

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La fonte può essere indicata mettendo alla fine della citazione tra parentesi, il cognome dell'autore – virgola – anno, ad esempio (Rossi, 1989) tuttavia per completezza la fonte dovrebbe riportare: 

  • inziali puntate del nome + cognome dell'autore o degli autori (nello stesso ordine in cui sono inseriti nell'opera), se sono più di due si usa la forma (Autore1 et al.);
  • titolo completo dell’opera;
  • editore e luogo di pubblicazione;
  • data di pubblicazione;
  • i riferimenti ai numeri di pagina del materiale citato.

Le informazioni complete vanno riportate a piè di pagina come "nota" oppure numerate e inserite in un fondo al capitolo/parte/volume alla voce bibliografia

Esistono diversi metodi per inserire correttamente le informazioni bibliografiche, si possono seguire i criteri dettati dalla casa editrice o da società scientifiche, oppure si aderirà a standard comunemente accettati nell'area disciplinare di riferimento (ad esempio: Chicago Manual of Style o Harvard Citation Style).

Anche in questo caso è importante scegliere un metodo e mantenerlo uniforme per tutto il documento.

 

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Esistono 3 tipi di trattino

 

Tratto breve o trait d'union (-)

viene usato per unire due termini nelle parole composte (centro-sinistra) o nell'unione temporale o spaziale di due termini (il treno Milano-Roma). Non lasciare spazi né prima né dopo il trattino breve.

 

Tratto normale o medio (–)

vuole uno spazio prima e uno dopo e viene usato negli elenchi, come separatore, come segno meno, come legame in chimica (in questo caso senza spazi prima e dopo).

 

Tratto lungo (—)

usato in coppia viene usato come delimitatore di incisi con uno spazio prima e uno dopo ciascun trattino. 

 


DA SAPERE

 

Virgolette

Possono essere di due tipi, le virgolette inglesi (“ ”) e caporali o virgolette quadre (« »).

Il loro uso varia da una redazione all'altra, una regola potrebbe esse quella di utilizzare le quadre nei dialoghi, le frasi dirette o quando si citano frammenti di brani di altri autori; quelle inglesi per parole o espressioni di cui si vuole forzare il senso (una sorta di “strizzata d'occhio”) e quando si citano i titoli di articoli di riviste (nelle bibliografie).

 

N.B.

Per le virgolette inglesi è meglio usare due caratteri distinti

 

per quelle di apertura  e quelle di chiusura

 

evitando il carattere " che si usava ai tempi della macchina da scrivere.


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Fonti bibliografiche:

G. Fioravanti Grafica & Stampa. Zanichelli, 1990

G. Fioravanti. Il dizionario del grafico. Zanichelli, 1997 

D. Hewson et al. Il manuale del desktop publishing. Zanichelli, 1995

A. Hohenegger. Graphic design. Romana Libri Alfabeto 1986

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ABOUT ME  –  Studio graphic design allo IED di Roma. Ho all’attivo un’esperienza trentennale in tutti i campi della comunicazione visiva. Inizio a lavoarare come freelance per diverse agenzie... per 14 anni sono stato direttore creativo della new media agency Edra... i successivi 5 anni direttore creativo di Elsevier Italia, multinazionale dell'editoria tradizionale e online. Nel marzo del 2013 apro il mio studio grafico a Milano.

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