In un documento quanti tipi di font diversi utilizzare? Quali? Ecco alcune risposte
Quando ti appresti a comporre una lettera, una presentazione ppt, un preventivo, un progetto, qualsiasi documento... scegli un solo carattere o meglio una sola famiglia di caratteri (font). È la soluzione più semplice ed efficace.
Per differenziare i vari titoli e le diverse parti del testo potrai utilizzare tutte le varianti disponibili all’interno dello stesso font (light, italic, medium, black, etc.), oltre a utilizzare ad esempio colori diversi.
Nella scelta del font da utilizzare ricorda quali sono le tue finalità, cosa stai comunicando e a chi ti rivolgi. In ogni caso le scelte vincenti sono spesso le più sobrie: non farti tentare da font troppo particolari che in un primo momento possono sembrare interessanti e originali ma alla fine possono dare un aspetto pesante e poco professionale al tuo lavoro.
NOTA BENE Non tutti i font sono disponibili in tutte le varianti, per questo motivo se il tuo progetto è articolato, controlla prima se il font prescelto possiede tutte le varianti che ti servono.
È possibile accostare due font diversi per rendere il vostro documento più mosso e interessante. In questo caso ricorda:
- non più di due font diversi in uno stesso documento,
- i due font devono essere molto diversi tra loro: generalmente un graziato e un lineare per creare contrasto.
Esistono moltissimi font con piccole o grandi differenze tra di loro. Il disegno di ciascun carattere contribuirà a dare alla composizione tipografica, e quindi al vostro lavoro, un diverso aspetto: classico/moderno, leggero/deciso, elegante/sportivo, etc. Tutti i font possono essere divisi in due grandi gruppi:
- quelli "con grazie" detti anche serif font o graziati
- quelli "senza grazie" chiamati anche sans serif o lineari o bastoni.
IMPORTANTE Se esistono linee guida aziendali (corporate image) o di prodotto (brand image) che prevedono l’utilizzo di font specifici, attieniti ad esse nei documenti che li riguardano.
CURIOSITA'
“Font” è maschile o femminile?
La questione è controversa, i principali e più prestigiosi dizionari danno risposte diverse. In generale nell’uso informatico è più diffuso l’anglismo “font” (al maschile), in tipografia il francesismo “fonte” (al femminile).
“Ciò che determina l’affermazione di una forma rispetto a un’altra è l’uso effettivo che ne fanno i parlanti ... si registra una netta prevalenza del genere maschile, dovuta certamente all’influenza dell’informatica; la forma femminile “la font” sembra pertanto destinata a scomparire.” [da: www.accademiadellacrusca.it]
Fonti bibliografiche:
G. Fioravanti Grafica & Stampa. Zanichelli, 1990
D. Hewson et al. Il manuale del desktop publishing. Zanichelli, 1995
A. Hohenegger. Graphic design. Romana Libri Alfabeto 1986